FAQs

LA VISITA

Quali esami devo fare prima della prima visita?

Se non ha esami del sangue fatti da meno di tre mesi ed ecografia fatta da  meno di sei mesi,  faccia gli esami indicati nella parte del sito con le INFORMAZIONI SULLA VISITA

In che cosa consiste la visita?

Ogni visita,sia la prima visita che le visite di controllo, si divide in 6 parti:

  1. colloquio con il Paziente
  2.  valutazione degli esami clinici  effettuati prima della visita
  3.  visita medica
  4.  esecuzione di test diagnostici e loro  valutazione clinica
  5.  valutazione integrata della situazione clinica del Paziente
  6.  prescrizione della terapia

Alla fine di ogni visita vengono rilasciati al Paziente:

  • Referti dei test diagnostici effettuati
  • Schema della terapia da seguire (farmaci e,se necessario,dieta e/o consigli sulle modificazioni dello stile di vita);
  • Prescrizioni dei farmaci per la farmacia in cui acquistare i farmaci
  • Analisi da eseguire prima della visita successiva
Quanto tempo dura una visita?

La durata della visita può variare a seconda della complessità del singolo caso ma mediamente le prime visite durano un’ora e le visite di controllo mezz’ora.

Quanto costano le visite?

Per questa informazione deve rivolgersi allo Studio (06/8546702). Le visite a Milano hanno un onorario un po’ più alto di quelle effettuate a Roma perché servono a coprire i costi dello Studio,del viaggio e della permanenza a Milano.Cerchiamo comunque di mantenere i costi il più possibile accessibili per tutti.

Dopo quanto tempo dovrò fare una visita di controllo?

Le visite di controllo vengono programmate in genere ogni 2-3 mesi,eccetto situazioni particolari che richiedono tempi più brevi (diete,ipertiroidismo,etc.) oppure più lunghi (noduli tiroidei,etc.). Tutto dipende,comunque,dalla situazione clinica del Paziente.

Quante visite di controllo dovrò fare?

Generalmente viene fatta una visita di controllo ogni 2-3 mesi finchè si raggiunga la guarigione o finchè la situazione clinica non si stabilizzi. In alcune situazioni,se la situazione clinica del Paziente non è molto complessa oppure evolve  velocemente verso la guarigione,è possibile allungare i tempi tra una visita e l’altra.

LA MEDICINA BIOLOGICA INTEGRATA

Che cos’è l’Omotossicologia?

L’Omotossicologia è una scienza nata negli anni trenta del secolo scorso ad opera di un medico tedesco, Hans Heinrich Reckeweg. Rappresenta un ponte tra la Medicina tradizionale e l’Omeopatia. Utilizza infatti gli stessi sistemi diagnostici della medicina tradizionale oltre ad un inquadramento specifico delle varie malattie, che permette di individuare la terapia più efficace per curarle. Questa terapia viene effettuata con farmaci in diluizioni omeopatiche che, se usati correttamente, sono privi di effetti collaterali. Altro aspetto importante dei farmaci omotossicologici è che sono concepiti tenendo presenti tutte le più recenti scoperte della Medicina e delle scienze ad essa collegate. La terapia omotossicologica, quindi, tende a stimolare i meccanismi di autoguarigione dell’organismo, stimolando in modo fisiologico la risposta del sistema immunitario.

Che cos’è la Medicina Fisiologica di Regolazione?

Rappresenta la naturale evoluzione dell’Omotossicologia, di cui è anche, dal punto di vista terapeutico, l’integrazione necessaria a regolare l’organismo inteso come network psico-neuro-immuno-endocrino. La Medicina Fisiologica di Regolazione (PRM=Physiological Regulating Medicine) rappresenta anzitutto l’espressione davvero innovativa della “Low dose Medicine”, caratterizzata fondamentalmente dal rispetto per la persona malata che si manifesta con l’utilizzazione dei bassi dosaggi dei principi attivi dei farmaci impiegati e con l’assenza di tossicità. Tutto questo si traduce in una stimolazione dei processi fisiologici che portano alla guarigione e al recupero dell’omeostasi psico-neuro-immuno-endocrina. È quindi un nuovo tipo di terapia, in grado di ripristinare lo stato di salute attraverso farmaci in diluizione omeopatica capaci di interagire con una serie di sostanze capaci a loro volta di trasmettere alle diverse cellule dell’organismo le indicazioni adeguate al loro corretto funzionamento. Queste sostanze sono:

  • gli ormoni, che trasportano i messaggi del sistema endocrino;
  • le citochine, che trasportano i messaggi del sistema immunitario;
  • i neuropeptidi, che trasportano i messaggi del sistema nervoso;
  • i fattori di crescita, che hanno azioni di regolazione e di stimolo a livello tissutale.

I farmaci della Medicina Fisiologica di Regolazione riescono ad influenzare queste sostanze poiché la diluizione omeopatica in cui sono disponibili corrisponde o è molto vicina alla concentrazione fisiologica in cui queste sostanze si trovano negli ambienti biologici.

Quali sono i mezzi che abbiamo a disposizione in Medicina Biologica?

I mezzi che abbiamo a disposizione in Medicina Biologica  sono: 1) l’Omeopatia 2) l’Omotossicologia 3) la Psico-neuro-endocrino-immunologia o P. N. E. I. . 4) la Supplementazione Nutrizionale.

  • Utilizzare l’Omeopatia significa: avere una visione olistica,cioè complessiva ed integrata dell’uomo malato che viene considerato come una Persona e non come una somma di organi od apparati ;
  • cercare di capire quali sono le cause della malattia in quel Paziente non solo limitatamente ai problemi del momento, ma inserire questi problemi nella gestione complessiva della sua salute, comprendendo quali sono le malattie che nel corso degli anni hanno colpito i componenti della sua famiglia di origine, perché e in che modo si ammala, tenendo conto sia delle sue caratteristiche fisiche e psichiche, sia del tipo di vita che conduce;
  • trattare, di conseguenza, sia le aree patologiche interessate dalla malattia, i sintomi ed i disturbi, sia il terreno costituzionale che ha favorito il processo morboso utilizzando gli effetti farmacologici di sostanze in diluizione omeopatica di derivazione vegetale, animale, minerale.
  • Attraverso l’Omotossicologia,è possibile attuare: il recupero funzionale dei vari organi ed apparati ottenuto attraverso la realizzazione di un corretto drenaggio connettivale ed emuntoriale ed il conseguente successivo ripristino delle funzioni metaboliche precedentemente alterate;
  • un’azione terapeutica specifica che vada ad agire proprio sulle cause che hanno indotto quella patologia in quel particolare Paziente attraverso l’utilizzazione degli organoterapici suis e dell’immunoterapia nosodica ;
  • una “restituito ad integrum”del tessuto malato con recupero della sua integrità anatomica e funzionale indotte attraverso l’azione di farmaci specifici.

La P. N. E. I. è il mezzo ideale per agire,attraverso la Medicina Fisiologica di Regolazione:

  • sulla regolazione dell’omeostasi neuro-endocrina utilizzando gli ormoni ed i neuropeptidi omeopatizzati;
  • sul recupero ed il mantenimento dell’efficienza immunologica attraverso l’uso delle citochine omeopatizzate.
  • La Supplementazione Nutrizionale ci permette di intervenire a diversi livelli: attraverso antiossidanti ed altre sostanze specifiche in dosaggi equilibrati per ogni particolare problema è possibile attuare una protezione efficace dai radicali liberi sia con intento di prevenzione (ad es. stress), che di terapia (ad es. diabete mellito);
  • utilizzando vitamine e oligoelementi si induce il ripristino di una corretta attività coenzimatica ;
  • l’uso appropriato di alcuni tipi di aminoacidi consente di realizzare un efficace sostegno plastico alle sintesi proteiche.
Perché si usa la Medicina Biologica nelle Malattie della  Tiroide?

Perché funziona, considera la persona nel suo complesso ed utilizza farmaci privi di effetti collaterali. Infatti,uno dei campi di utilizzazione più importante ed efficace della Medicina Biologica è certamente quello costituito dalla cura delle malattie endocrine. Attraverso farmaci come gli organoterapici suis è possibile infatti agire sulle varie strutture ghiandolari, ripristinandone la funzionalità alterata.
Malattie metaboliche come l’ipotiroidismo,il diabete,la gotta od altre hanno in questo modo nuove prospettive di cura.
E’ possibile utilizzare la Medicina Biologica per curare le malattie della tiroide,ad esempio la sempre più frequente tiroidite autoimmune e l’ipotiroidismo che spesso la accompagna.
La Medicina Tradizionale in questo caso “mette a riposo” la ghiandola ed istituisce una terapia sostitutiva (si assumono cioè per bocca gli ormoni che la tiroide in condizioni normali avrebbe prodotto).Purtroppo però,maggiore sarà il tempo in cui metteremo a riposo la ghiandola,minori saranno le possibilità che riprenda poi a funzionare correttamente. Nel frattempo,l’azione degli anticorpi (su cui questo tipo di terapia non ha alcun effetto) distrugge gradualmente,ma inesorabilmente il tessuto tiroideo. Il risultato di queste due azioni (messa “a riposo” della tiroide + azione degli anticorpi ) porta inevitabilmente all’ipotiroidismo,per cui il Paziente è costretto ad assumere ormoni tiroidei a vita. Ma non basta. L’organismo,in un periodo di tempo variabile,tende ad abituarsi al dosaggio assunto per cui diventa necessario aumentarlo continuamente. La maggior parte dei Pazienti inizia assumendo 25 o 50 microgrammi e,nel giro di un anno o due, arriva a prendere 100 microgrammi e più. Arrivati però ad un determinato dosaggio,non è possibile aumentarlo ancora perché compaiono degli effetti collaterali che lo impediscono (tachicardia, nervosismo,insonnia,ipertensione,dolori muscolari diffusi,ecc.). Quindi,l’organismo richiederebbe una maggiore quantità di ormoni tiroidei,ma non è possibile soddisfare questa sua necessità. A questo punto ricompaiono i sintomi tipici dell’ipotiroidismo. Alla fine,il risultato della terapia sarà di avere un Paziente ipotiroideo,con i sintomi degli ipotiroidei,ma che è costretto ad assumere ormoni tiroidei a vita.
Attraverso la Medicina Biologica,invece,purchè residui un minimo di attività ghiandolare, è possibile riequilibrare la funzionalità tiroidea e curare il processo autoimmune causa della tiroidite.

Come si usa la Medicina Biologica nelle Malattie della  Tiroide?

Nell’ipotiroidismo e nella Tiroidite autoimmune la terapia non consiste soltanto nella sostituzione dell’Eutirox o similari (Tirosint,Tiche,Tiroide Ibsa) con la tiroide secca.In questo modo cambieremo una terapia sostitutiva con un’altra.Il Paziente starà meglio,ma questo non basta. Attraverso la Medicina Biologica è possibile, utilizzando mezzi diversi,ripristinare la funzionalità tiroidea alterata,togliere gradualmente la terapia sostitutiva e far tornare gli anticorpi entro i valori normali.Solo quando Ft3,Ft4,TSH anticorpi anti-Tg e anti-TPO saranno tornati nella norma,potremo dire che un Paziente è guarito.Per ottenere questo risultato è necessario agire utilizzando in modo diverso,in relazione al tipo di Paziente ed ai suoi problemi specifici:
1) Una serie di consigli dietetici specifici per la tiroidite autoimmune e l’ipotiroidismo;
2) Gli ormoni omeopatizzati come Tiroxina D6 o Triiodotironina D6,che servono a stimolare la tiroide a produrre la quantità di ormoni necessaria all’organismo.
3) La Glandula thyreoidea suis e altri farmaci in diluizione omeopatica,poiché sono potenti stimoli alla normalizzazione funzionale della tiroide ed hanno un’azione antiinfiammatoria nei confronti del tessuto tiroideo;
4) Diverse interleuchine omeopatizzate,che hanno una funzione antinfiammatoria specifica ed un’azione di modulazione del processo autoimmune causa della tiroidite;
5) Alcuni integratori,che hanno un’azione di stimolo nei confronti della funzionalità tiroidea;
6) Sostanze come il selenio, che hanno un’azione antiinfiammatoria nei confronti del tessuto tiroideo ed un’azione di modulazione del processo autoimmune causa della tiroidite;
7) Integratori che hanno un’azione anti-infiammatoria nei confronti dell’intestino: nell’intestino si trova gran parte del sistema immunitario.Quando la funzionalità intestinale è alterata e/o quando l’intestino è sede di un processo infiammatorio, queste situazioni anomale si riflettono sul sistema immunitario provocando alterazioni come un’iperreattività che portano ad un aumento degli anticorpi anti-tg e/o anti-TPO.

Tutti questi presidi vanno utilizzati,è bene ricordarlo ancora una volta, non tutti insieme,ma combinati in vario modo in relazione al quadro clinico di un Paziente.
Nell’iperfunzionalità tiroidea,
invece sono altri i farmaci omotossicologici e gli integratori in grado di regolarizzare la situazione complessiva,curando i sintomi più fastidiosi per il Paziente,come la tachicardia e l’eccessiva magrezza.
Nell’ipertiroidismo la terapia biologica viene utilizzata,se possibile,in alternativa ai farmaci allopatici,qualora le condizioni del Paziente lo consentano. Altrimenti,verranno inizialmente usati i farmaci tradizionali (ad esempio Metimazolo eventualmente associato a propanololo ) nella situazione acuta; verranno poi introdotti i farmaci della Medicina Biologica per ridurre prima possibile il dosaggio (e gli eventuali effetti collaterali dei farmaci allopatici ed eliminarli quindi molto gradualmente ,non appena lo permettano le condizioni del Paziente.
Possiamo però dire in relazione alla nostra esperienza clinica,che i Pazienti ipertiroidei, se trattati con attenzione e pazienza,rispondono molto bene a questo tipo di terapia e danno, conseguentemente, grandi soddisfazioni al medico che li segue.
Il gozzo è l’aumento di volume della tiroide; quando nella ghiandola si formano uno o più noduli si parla di gozzo nodulare o multinodulare.La Medicina Tradizionale utilizza anche in questo caso una terapia ormonale sostitutiva,cioè si prendono per bocca gli ormoni che in condizioni normali la ghiandola avrebbe prodotto.Si ritiene che in questo modo,mettendo a riposo la ghiandola,si favorisca il riassorbimento dei noduli.
La Medicina Biologica utilizza in questo tipo di malattia della tiroide preparati che servono a stimolare l’organismo a reagire in modo specifico nei confronti del gozzo e/o dei noduli.Il risultato sarà una diminuzione graduale delle loro dimensioni.

N.B. I risultati delle terapie effettuate vengono valutati attraverso gli accertamenti diagnostici (analisi di laboratorio,ecografia,etc.)  utilizzate per effettuare la diagnosi.

Se consideriamo poi che queste terapie non danno in genere effetti collaterali e che devono essere seguite solo per un periodo di tempo definito in relazione alla risposta individuale, possiamo comprendere come davvero la Medicina Biologica nelle malattie della tiroide rappresenti un’alternativa davvero vincente a tutto vantaggio dei Pazienti.

Quindi in tutte queste condizioni,a patto di avere una tiroide che funzioni anche poco,ma presente, è possibile evitare la terapia sostitutiva con ormoni tiroidei e dire: Eutirox? No,grazie!

E’ possibile utilizzare la Medicina Biologica nei problemi della donna?

La Medicina Biologica in questo tipo di problematiche può aiutare a correggere le cause endocrine: come al solito,non si usa una terapia ormonale sostitutiva ,ma una terapia che cerchi di ripristinare la funzionalità ipofiso-ovarica alterata,avendo inoltre una particolare attenzione verso ghiandole importanti come la tiroide.

Quali sono le malattie della donna che è possibile curare con la Medicina Biologica?

La Medicina Biologica è estremamente efficace in molte malattie.Tra queste Acne,Alopecia Androgenetica, Amenorrea, Infertilità Femminile, Piccola insufficenza venosa, Sindrome dell’ovaio policistico, Sindrome premestruale, Controllo della tiroide in gravidanza, Problemi della Menopausa,Sovrappeso, Obesità, Adiposità localizzate.

E’ possibile utilizzare la Medicina Biologica in alcune malattie che colpiscono l’uomo ?

Diverse cause di infertilità maschile possono essere efficacemente curate utilizzando la Medicina Biologica: alterazioni ormonali,malattie sistemiche, danni da farmaci e/o radiazioni all’epitelio seminifero,infezioni,problemi immunologici.Nella Diminuzione della libido,nella Disfunzione erettile e nei disturbi dell’eiaculazione la Medicina Biologica può curare adegutamente le cause,consentendo in questo modo un miglioramento importante delle prestazioni sessuali.

IPOTIROIDISMO,IPERTIROIDISMO,GOZZO,NODULI

Ho letto i sintomi dell’ipotiroidismo  e mi sono resa conto che ne ho diversi,ma nessuno mi ha mai diagnosticato la malattia.Come posso scoprire se sono ipotiroidea?

Anzitutto è bene ricordare  che diversi di questi sintomi non sono causati unicamente dall’ipotiroidismo,ma potrebbero essere dovuti anche ad altre malattie. Per valutare la funzionalità tiroidea è opportuno fare le analisi del sangue indicate nella parte che riguarda le informazioni sulla visita e l’ecografia tiroidea.Poichè   però è possibile essere ipotiroidei anche con TSH, FT3, FT4 entro i valori normali indicati nella risposta del laboratorio,è opportuno fare una visita dall’Endocrinologo per valutare a che cosa sono dovuti i sintomi che si manifestano e soprattutto per verificare la  situazione complessiva della propria salute.

Ci sono dei cibi che devo evitare se soffro di ipotiroidismo?

Esiste una dieta specifica per coloro che hanno l’ipotiroidismo e/o la tiroidite autoimmune.Ci sono degli alimenti da utilizzare saltuariamente,poichè possono interferire con la funzionalità tiroidea se assunti in quantità e frequentemente.Nel corso della visita verrà consegnata al Paziente una dieta specifica per aiutarlo a risolvere i problemi evidenziati.

Sono inoltre da evitare non solo nell’ipotiroidismo e nella tiroidite autoimmune, ma soprattutto per mantenere al meglio la propria salute anche alcune sostanze dannose come i  grassi idrogenati, le margarine, gli olii di semi (e cibi che ne contengono), gli zuccheri raffinati,il latte ed i latticini.

E’ consigliabile usare il sale iodato in caso di ipotiroidismo?
E’ vero che alcuni anni fa in un paese lontano dal mare come l’Austria in pochi anni sono diminuite drasticamente le malattie della tiroide soltanto utilizzando sale iodato,ma è altrettanto vero che  il sale iodato è cloruro di sodio a cui è stata aggiunta con un processo chimico una piccola quantità di iodio. Un’alternativa   più naturale e più rispettosa della nostra salute può essere il sale grigio integrale di Bretagna (detto anche dell’Oceano Atlantico o Celtico) che contiene poco sodio,ma tutti i minerali presenti nell’acqua di mare e iodio che ha un’azione di nutrimento della tiroide e di stimolo della sua funzione. Ulteriore possibilità sta nell’usare il sale rosa dell’Himalaia,forse con meno iodio rispetto al precedente,ma con poco sodio e tanti sali minerali in proporzioni ottimali per il nostro organismo.Questi tipi di sale si trovano ormai facilmente nei supermercati,nelle erboristerie e nei negozi di alimenti naturali.
Ho letto che nelle malattie della tiroide è bene evitare lo iodio, non mangiare il pesce e non andare al mare. E’ vero?

Lo iodio è generalmente utile nelle malattie della tiroide,soprattutto per le già ricordate azione di nutrimento nei confronti della ghiandola e di stimolo della sua funzione. Quindi,si può usare tranquillamente nella giusta quantità (microgrammi) sia nell’ipotiroidismo che nella tiroidite autoimmune.La presenza dello iodio nell’aria è la causa,ad esempio, della sensazione di benessere che chi soffre di ipotiroidismo avverte non appena si trovi vicino al mare. Nell’ipertiroidismo lo iodio come oligoelemento deve essere usato con attenzione perché,come detto in precedenza, ha anche un’azione di stimolo sulla funzionalità tiroidea.Questo non significa non poter mangiare pesce  anche 1-2 volte alla settimana  o non potere andare al mare : il Paziente ipertiroideo può andare al mare,ma non può rimanere in mezzo al mare o in barca dalla mattina alla sera,ma solo per qualche ora.

Digerisco male,ho sempre bisogno di tanto tempo per digerire. E’ colpa della tiroide?

La tiroide è una ghiandola-metronomo,cioè dà il ritmo a tutto il nostro organismo. Quando c’è una condizione di ipotiroidismo,si riducono le secrezioni digestive e quindi è possibile che la digestione sia più difficoltosa.Con la terapia che prescriviamo, migliorando la funzionalità tiroidea,migliorerà anche la digestione.

Ho sempre la pancia gonfia e l’intestino non è mai regolare: oltre il fastidio che tutto questo mi crea,può provocarmi altri problemi?

Un’intestino che non abbia una regolare funzionalità crea anzitutto una sensazione di malessere generalizzato: meteorismo,aumento della ritenzione idrica,infezioni ricorrenti,etc..Le prima cosa da fare sono evitare tutti gli alimenti meteorizzanti e seguire la dieta specifica per ipotiroidismo e tiroidite autoimmune,che prescrivo a tutti i Pazienti che hanno questo tipo di problemi.E’ fondamentale in queste condizioni evitare il glutine che,anche quando non induca intolleranza o celiachia,è comunque una spina irritativa importante nei confronti della mucosa intestinale. Nell’intestino inoltre, è presente gran parte del sistema immunitario: quando l’intestino è,per qualunque causa,irritato,questa irritazione si riflette sul sistema immunitario,che diventa iper-reattivo e provoca a sua volta un aumento degli anticorpi anti-TG e anti-TPO nei Pazienti con tiroidite autoimmune. Quindi,soprattutto in questi Pazienti,per guarire dalla malattia (normalizzare la funzionalità tiroidea e far tornare gli anticorpi entro i valori normali) è fondamentale che la funzionalità intestinale sia normale e che la consistenza delle feci,indice dello stato di salute dell’intestino,sia altrettanto normale.

Dovrò prendere tutta la vita  gli ormoni tiroidei? Non c’è possibilità che la mia tiroide riprenda a funzionare?

Quello che cerchiamo di fare con la terapia che prescriviamo è di normalizzare la funzionalità tiroidea.Se il Paziente assume ormoni tiroidei tipo Eutirox o similari,li sostituiamo con la Tiroide Secca per un periodo e poi togliamo gradualmente quest’ultimo farmaco aumentando la stimolazione della ghiandola attraverso integratori e farmaci omotossicologici. In questo modo si riesce in genere a divezzare gradualmente l’organismo dagli ormoni tiroidei e la tiroide riprende a funzionare normalmente. Sempre utilizzando farmaci omotossicologici è poi possibile modulare il sistema immunitario e curarne l’iperreattività. Quando la funzionalità tiroidea e gli anticorpi sono tornati entro i livelli normali,non c’è più alcun bisogno di assumere una terapia sostitutiva con ormoni tiroidei.

E nell’ ipertiroidismo (Basedow ecc.) che è possibile fare?

Nell’ipertiroidismo la terapia biologica viene utilizzata,se possibile,in alternativa ai farmaci allopatici, qualora le condizioni del Paziente lo consentano. Altrimenti,verranno inizialmente usati i farmaci tradizionali (ad esempio Metimazolo o Propiltiouracile ) nella situazione acuta; verranno poi introdotti i farmaci della Medicina Biologica per ridurre prima possibile il dosaggio (e gli eventuali effetti collaterali) dei farmaci allopatici ed eliminarli quindi molto gradualmente ,non appena lo permettano le condizioni complessive del Paziente.
Posso dire in relazione alla nostra esperienza clinica, che i Pazienti ipertiroidei,se trattati con attenzione e pazienza,rispondono molto bene a questo tipo di terapia.

La Medicina Biologica riesce a curare anche il gozzo ed i noduli?

Nel gozzo e in presenza di uno o più noduli,la Medicina Biologica utilizza farmaci specifici che servono a stimolare l’organismo a reagire in modo specifico nei confronti del gozzo e/o dei noduli.Il risultato sarà una diminuzione graduale delle loro dimensioni.

LA TIROIDE SECCA

Nella terapia che prescrive per ipotiroidismo e tiroidite autoimmune c’è anche la tiroide secca?

Utilizzo la tiroide secca per divezzare i Pazienti dagli ormoni tiroidei di sintesi ; il farmaco,in compresse o in capsule, contiene T1, T2, T3, T4 e calcitonina.E’ il prodotto  che riesce meglio a sostituire complessivamente negli effetti la tiroide umana sia rispetto alla levotiroxina, (contenenti solo T4,ormone inattivo che ha bisogno almeno di 30-35 giorni per trasformarsi in ormone attivo),sia nei confronti dei farmaci contenenti una combinazione di T4 e T3.

La tiroide secca rappresenta comunque,nei Pazienti che hanno la tiroide,una terapia di transizione da utilizzare finchè la ghiandola, stimolata nella sua funzione da integratori e farmaci omotossicologici,non riprenda a funzionare normalmente. Nei Pazienti che,purtroppo, non hanno più la tiroide,può essere utilizzata con successo come terapia sostitutiva perché molto ben tollerata.

Perché in Italia la tiroide secca non si trova?

La tiroide secca è stata utilizzata per decenni in Italia,senza alcun problema.Qualche anno fa l’azienda produttrice decise per proprio conto di interrompere la produzione, quindi non c’è mai stato alcun provvedimento di ritiro da parte delle autorità sanitarie.Per un lungo periodo il farmaco è stato disponibile solo presso le farmacie svizzere,importato dal Canada o dagli U.S.A. Oggi lo troviamo anche nella Farmacia Vaticana ed in alcune Farmacie di S.Marino;inoltre,è disponibile in alcune Farmacie italiane come preparazione galenica.Naturalmente,essendo un farmaco,è sottoposta a tutti i controlli scientifici,tecnici ed igienici del caso,che consentono di utilizzarla con tranquillità tutte le volte che un Paziente ne abbia bisogno : ad esempio in gravidanza,nell’allattamento,dopo una tiroidectomia o dopo essere stati sottoposti a iodio radioattivo.

Come si acquista e quanto costa la tiroide secca?

E’ un farmaco,e quindi si può acquistare solo su presentazione di ricetta medica presso una delle Farmacie che ne hanno la disponibilità,sia come farmaco registrato, sia come preparato galenico.Il costo di una confezione di tiroide secca da 100 compresse è mediamente intorno ai 40 euro;quindi il costo della terapia mensile varia da 12 a 20 euro,che sarà certamente maggiore rispetto alla tiroxina,ma certamente non eccessivo.

Contiene glutine o lattosio?

La tiroide secca non contiene glutine. In alcuni tipi di tiroide secca non è presente lattosio,in altri si può trovare come eccipiente o nella polvere di tiroide.Se si è intolleranti al lattosio si utilizza il tipo di tiroide secca che non contiene lattosio o la preparazione galenica.

Per coloro che sono vegetariani esiste un’alternativa altrettanto efficace che non sia di derivazione animale?

L’ alternativa alla tiroide secca è una terapia combinata sintetica di T3 e T4,i due principali ormoni prodotti dalla tiroide, negli stessi rapporti e quantità contenuti nella tiroide secca.Il farmaco potrebbe sembrare uguale alla tiroide secca,ma non è così: infatti questo prodotto,che in genere ha un effetto clinico migliore rispetto alla sola tiroxina,ha spesso un’efficacia inferiore a quella della tiroide secca. E’ quindi necessario valutare caso per caso la reattività individuale nei confronti della tiroide secca prima di prescrivere questo farmaco.

Quando si prende la tiroide secca?

Come ogni ormone tiroideo, la tiroide secca si assume a digiuno, almeno 20 o 30 minuti prima della colazione del mattino. Se si devono prendere ferro o calcio, questi vanno presi molto lontano dalla tiroide perché possono alterarne l’assorbimento, quindi preferibilmente dopo cena.

Nella mattina in cui faccio gli esami del sangue, devo  assumere la tiroide come al solito?

Nella mattina del prelievo la tiroide secca va presa solo dopo il prelievo. Infatti,se viene assunta prima,quasi sempre troveremo  l’FT3 al di sopra dei valori di normalità del laboratorio perché l’FT3 viene assimilato velocemente e questo ci porterebbe a pensare,erroneamente,che il dosaggio assunto è troppo alto.

L’AMENORREA

Che cos’è e come si cura?
E’ l’assenza o la scomparsa del flusso mestruale e rappresenta l’espressione clinica di una serie di alterazioni fisio-patologiche. La diagnosi si basa su un’anamnesi attenta ed accurata, uno scrupoloso esame obiettivo, esami ormonali e strumentali finalizzati.La Medicina Biologica permette di stimolare la funzionalità ipofiso-ovarica fino a ripristinarla del tutto.

LA DISMENORREA

Che cos’è e come si cura?
Dismenorrea è il termine medico con cui vengono indicati i dolori associati al ciclo mestruale. Sono particolarmente a rischio le ragazze sotto i 20 anni, le donne che hanno avuto il primo ciclo prima degli 11 anni, chi ha mestruazioni abbondanti o un flusso irregolare, chi non ha mai avuto figli,chi fuma,chi ha una madre che soffre o ha sofferto di dismenorrea. La Medicina Biologica serve a regolarizzare la funzionalità ipofiso-ovarica e ad alleviare il dolore senza intossicare.

LA MENOPAUSA

E’ possibile utilizzare una terapia diversa dalla TOS (Terapia Ormonale Sostitutiva)?

I sintomi tipici della menopausa possono essere contrastati efficacemente utilizzando i farmaci omotossicologici e della Medicina Fisiologica di Regolazione.
I sintomi precoci come le vampate di calore e le alterazioni del ciclo possono essere facilmente curati inducendo una diminuzione fisiologica degli ormoni del ciclo. Infatti,secondo le più recenti interpretazioni,è proprio la diminuzione brusca ed improvvisa di estrogeni e progesterone a provocare questo tipo di alterazioni. Utilizzando alcuni ormoni omeopatizzati (che non hanno né gli effetti collaterali né le controindicazioni della terapia ormonale sostitutiva),è possibile far diminuire in modo graduale la secrezione dei vari ormoni ed attenuare o cancellare del tutto la sintomatologia collegata.

Esistono poi alcuni farmaci in grado di agire efficacemente nelle sindromi ansioso-depressive sia che sia prevalente il sintomo depressione,sia che invece dominante il sintomo ansia.

Utilizzando i farmaci omotossicologici, è poi possibile sia a livello sistemico sia localmente, indurre una bio-rivitalizzazione delle strutture colpite dall’invecchiamento cutaneo,con stimolo alla formazione endogena di collagene,elastina,acido ialuronico. In questo modo se,ad esempio, si trattano il viso e il collo,le rughe si attenuano o scompaiono del tutto,la pelle appare più nutrita,più idratata,più luminosa e con una grana più fine.

Esiste ed è efficace una terapia biologica per l’artrosi e le alterazioni osteo-articolari e muscolari ; allo stesso modo, è possibile curare l’osteoporosi utilizzando preparati che associano l’efficacia alla totale assenza dei pesanti effetti collaterali presenti nei farmaci tradizionali usati in queste situazioni, come ad esempio gli alendronati.

Infine,integratori e farmaci omotossicologici sono in grado di interagire inducendone il ripristino,con le alterazioni del metabolismo lipidico e glucidico che provocano un aumento del rischio cardiovascolare.

LA SINDROME DELL’OVAIO POLICISTICO

Che cos’è e come si cura?
E’ una disfunzione endocrina riconducibile essenzialmente ad iperandrogenismo ed anovularietà, caratterizzata clinicamente dalla presenza di oligo-amenorrea, obesità ed irsutismo associati a trasformazione micropolicistica dell’ovaio.La Medicina Biologica normalizza la funzionalità ipofiso-ovarica e favorisce il riassorbimento delle microcisti.

IL DIMAGRIMENTO

Quando una persona deve dimagrire,che cosa è possibile fare?

In questo caso abbiamo la possibilità di accompagnare il Paziente nel dimagrimento scegliendo,in relazione alla sua situazione clinica,ai suoi desideri ed alla sua motivazione,tra tre diversi percorsi:

  • Percorso con Dieta ipocalorica personalizzata associata a farmaci omotossicologici e/o fitoterapiciper diminuire il senso di fame,drenare i liquidi e favorire il dimagrimento, con visite di controllo ogni 30-40 giorni fino al raggiungimento del risultato stabilito;
  • Percorso assistito con Dieta proteica associata a integratori specifici,che permette di controllare la secrezione di insulina,stimolare la perdita di massa grassa, proteggendo l’attività metabolica dei tessuti nobili ed assicurando un bilancio azotato equilibrato. Questo tipo di dieta è strutturata in fasi differenziate tese progressivamente al bilanciamento e alla riabilitazione nutrizionale. Le visite di controllo si eseguono ogni 20 giorni,per accompagnare le diverse fasi della dieta.
  • Percorso con assistenza dell’Unità psiconutrizionale,metabolica e wellness multidisciplinare con dieta e farmaci omotossicologici e fitoterapici specifici Approccio multidisciplinare endocrino-metabolico,nutrizionale, psicologico,wellness, codificato dalla presenza di endocrinologo-nutrizionista, psicologa, fisioterapista. Approccio medico alla situazione endocrino-metabolica, alla nutrizione e alla riabilitazione.
  • Attenzione prevalente alla matrice psicologica nella strutturazione di interventi nutrizionali specifici e nel mantenimento dei risultati ottenuti.

In ogni caso cerchiamo comunque di seguire il Paziente in modo continuativo per rispondere in modo adeguato alle esigenze ed ai problemi che si presentano nel corso della Dieta, per ottenere i migliori risultati possibili.

 Perché nel sovrappeso e nell’obesità è tanto importante l’insulina?

L’insulina è l’ormone che trasporta gli zuccheri dal sangue ai tessuti.Quando viene prodotta in eccesso sotto lo stimolo degli zuccheri assunti,trasporta questi ultimi velocemente nei tessuti,dove vengono immagazzinati sotto forma di grasso.In questo modo gli zuccheri che restano nel sangue sono molto bassi e la conseguenza di questo sarà che il Paziente si sentirà sempre stanco.

L’iper-insulinemia rappresenta la manifestazione più comune dell’insulino-resistenza, che è la ridotta capacità dei tessuti periferici di utilizzare il glucosio sotto lo stimolo dell’insulina. Iper-insulinemia e insulino-resistenza rappresentano di per sé ciascuna un fattore di rischio cardiovascolare indipendente.

E’ possibile curare questa eccessiva produzione di insulina?

E’ possibile curare l’iper-insulinemia attraverso integratori e/o farmaci,dieta ed attività fisica.In questo modo si riesce a mantenere la secrezione dell’ormone a livelli costanti nel corso della giornata e questo diminuisce o elimina del tutto i sintomi.  Tra le cause più frequenti di iper-insulinemia c’è un aumento di peso consistente che avviene in un tempo relativamente breve. Regolarizzando la secrezione di insulina si favorisce la perdita del peso in eccesso che,una volta ottenuta,induce una normalizzazione della produzione della stessa insulina.In questo modo è possibile eliminare gradualmente gli integratori e/o i farmaci inizialmente utilizzati.

LE TERAPIE

Dopo l’inizio della terapia,se ne ho bisogno, come vi posso contattare?

Nel corso della visita consegniamo sempre al Paziente un biglietto con tutti i recapiti utili : telefoni,fax,e-mail.

E’ sempre meglio contattarci per e-mail ,mentre si dovrebbe utilizzare il telefono per comunicazioni che siano davvero importanti ed urgenti soprattutto dal lunedì al venerdì dalle 19 alle 20 per non interferire con le visite in studio.Cerchiamo sempre di rispondere alle e-mail il più velocemente possibile (1-3 giorni),tuttavia non sempre riusciamo a farlo perché le e-mail sono tante ed il nostro tempo libero è poco.

Se il problema è urgente o se ci sono problemi con le analisi, è bene inviare per e-mail i referti e chiamare dopo le 19.In questo modo riusciamo meglio a valutare la situazione guardando prima la cartella relativa a quel Paziente specifico.

Il numero dello Studio di Roma (06/8546702) serve per richiedere informazioni da parte di potenziali nuovi Pazienti, confermare o disdire un appuntamento, risolvere dubbi sulla terapia prescritta,fare piccoli aggiustamenti del dosaggio di un farmaco.

N.B. Problematiche più importanti o Pazienti che non vengono in visita da molto tempo, richiedono necessariamente un nuovo appuntamento in studio per una nuova valutazione della situazione di salute complessiva poichè non è possibile rivedere totalmente un caso clinico o modificare radicalmente una terapia per email o per telefono.

Per quanto tempo devo seguire la terapia?

Come è scritto nel foglio in cui è scritto dettagliatamente come eseguire la terapia,i farmaci devono essere assunti in modo continuativo fino alla successiva visita di controllo.Se nella terapia sono incluse delle fiale per via intramuscolare,se ne dovranno fare una o due scatole,a seconda della data della visita successiva: in genere,una scatola quando il prossimo appuntamento è tra due mesi,due scatole quando il prossimo appuntamento è tra tre o quattro mesi.

Ho seguito la terapia prescritta per 30-40 giorni,ma non ho avuto cambiamenti significativi, cosa devo fare?

Ripetere le analisi che le sono state prescritte e tornare alla visita di controllo. Cerchiamo sempre di utilizzare i farmaci ad un dosaggio molto basso,pensando che,se il Paziente non risponde alla terapia,si può sempre aumentare successivamente. Può quindi succedere che in un primo periodo o perché il dosaggio è troppo basso o perché il Paziente risponde poco alla terapia,i sintomi non mostrino cambiamenti importanti. Le visite di controllo servono proprio a questo: controllare gli effetti di una cura e valutare se è opportuno fare modifiche.

E’ invece fondamentale che,nel corso della terapia non si manifestino tachicardia continua, agitazione o ansia: in genere sono il segnale che il dosaggio assunto di tiroide secca e/o dei farmaci omotossicologici utilizzati per stimolare la funzionalità tiroidea è troppo alto e va ridotto.

Quando devo rifare gli esami?

Alla fine di ogni visita consegniamo sempre al Paziente la prescrizione con le analisi da fare,in cui c’è anche scritto quando farle.

Negli esami che ho fatto recentemente il TSH è troppo basso, sotto al minimo dei valori di normalità del laboratorio. Sono diventata ipertiroidea?

Quando si assume la tiroide secca,è normale che il TSH si abbassi molto.

Questo non significa che il dosaggio sia troppo alto e/o che il Paziente sia diventato ipertiroideo. Devono essere valutati anche FT3 e FT4 per avere un’idea complessiva del funzionamento della ghiandola. Se questi ultimi sono normali,se il Paziente si sente bene e se non sono presenti sintomi dovuti ad un eccessivo dosaggio (tachicardia, nervosismo,tremori,etc.),non solo il dosaggio non va ridotto,ma ci possiamo trovare di fronte ad un segno di ripresa della funzionalità tiroidea.

N.B. Ricordare  sempre di non assumere la tiroide secca prima del prelievo per effettuare le analisi del sangue,ma solo dopo averlo fatto.

Ho ripetuto gli esami del sangue ed ho l’ FT4 al minimo dei valori di riferimento  (oppure addirittura un pò sotto al minimo) e/o l’FT3 sopra  al massimo dei valori di riferimento.Che devo fare?

Anche in questo caso è bene ricordare di non assumere la tiroide secca prima del prelievo di sangue,ma solo dopo averlo fatto.Può succedere tuttavia che, usando tiroide secca, che il valore di FT4 si trovi verso il minimo del range o a volte un pò sotto al minimo e/o che il valore di FT3 sia verso il massimo o addirittura al di sopra rispetto ai valori di riferimento.Anche in questo caso è opportuno valutare FT3, FT4, TSH  complessivamente,insieme ai test diagnostici e ad un attento esame dei sintomi del Paziente.L’FT4 basso non rappresenta un problema se il valore di FT3 è buono e se il Paziente sta bene. Quando il valore di FT3 è al massimo o più alto dei valori normali,ma il Paziente si sente bene e non presenta nessun effetto collaterale, può essere un segno che la tiroide sta riprendendo la sua normale funzionalità,per cui si può cominciare a scalare il dosaggio di tiroide secca assunto.

Nonostante abbia iniziato la terapia da circa due mesi,il ciclo è ancora irregolare..le mestruazioni non mi sono tornate. Che devo fare?

Quando c’è una problematica ormonale che crea irregolarità mestruale o mancanza totale del ciclo,c’è bisogno di un periodo di tempo (che varia da persona  a persona,ma in genere è di 3-6 mesi) affinchè la funzionalità ovarica si ristabilisca.

E’ bene continuare a seguire con fiducia la terapia prescritta con la tranquillità e la certezza che tutto tornerà normale.C’è solo bisogno di un po’ di pazienza.

Sto seguendo la dieta prescritta con attenzione,ma non perdo peso come vorrei.Che devo fare?

Se sta seguendo una dieta equilibrata e personalizzata,ricordi che è necessario seguirla con attenzione tutti i giorni per il periodo che abbiamo concordato.

Se segue la dieta attentamente per 6 giorni alla settimana e perde,ad esempio un kg.(è la perdita di peso media auspicabile con una dieta del genere),ma poi il 7° giorno fa una piccola variazione (un piccolo piatto di pasta,un gelato,1-2 bicchieri di vino) questa variazione le provoca un aumento di peso simile a quello perduto nei sei giorni precedenti.E’ il nostro metabolismo che funziona così: quando siamo a dieta si abbassa e,appena mangiamo qualcosa in più,ci fa riacquistare il peso perduto.Per questo motivo consiglio sempre,insieme alla dieta,un minimo di attività fisica. Quindi,è necessario fare bene la dieta per un tempo determinato (se si segue una dieta a fasi alterne,ci si sente comunque “a dieta” con lo stress conseguente,ma non avere risultati non fa essere certo soddisfatti di sé) ed associare un’attività fisica che piace che,una volta ottenuta la perdita di peso,aiuti a mantenerla. Non dimentichi poi che,soprattutto nella donna,ci sono periodi o condizioni particolari (la settimana delle mestruazioni,l’ovulazione,l’assunzione di alimenti contenenti sodio come i salumi,etc.) in grado di aumentare in modo importante la ritenzione di liquidi e quindi l’aumento di peso,anche se in modo transitorio.

Se sta seguendo una dieta proteica,è fondamentale non fare sgarri alimentari.Una volta raggiunta la condizione di “chetosi controllata” (quella che provoca la perdita di peso),basta una minima divagazione (una fetta di pane,un frutto,un biscotto,etc.) per bloccare il dimagrimento per una settimana.Quindi,tanta  attenzione alla dieta e,se si ha voglia di qualcosa di dolce,ci sono tante cose buone da mangiare tra gli alimenti permessi.Non dimentichi poi,anche in questo caso,di fare l’attività fisica concordata (vedi sopra).

Da quando ho iniziato la terapia prescritta ho avuto questi sintomi…sono causati dalla terapia?

Spesso,quando si inizia una terapia si tende ad attribuire ad essa qualsiasi sintomo o variazione dello stato precedente che si possa verificare, da un dolore all’alluce,alla gastrite, ai capelli che cadono. In realtà nella  maggior parte dei casi questi sintomi non hanno alcun rapporto con la terapia prescritta. E’ bene a questo proposito è bene ricordare che:

– la terapia omotossicologica non dà in genere effetti collaterali di nessun tipo,a patto che si rispettino le prescrizioni: chi segue una terapia contenente la Glandula Thyreoidea non può assumere carne di maiale perché potrebbe indurre una sorta di reazione allergica che diminuirebbe l’effetto della terapia stessa.E’ fondamentale,in una terapia biologica,l’utilizzo del drenaggio (le gocce nel litro e mezzo d’acqua da assumere nel corso della giornata) per eliminare le tossine causa o concausa della malattia.

– la terapia con la tiroide secca è in genere ben tollerata.E’ vero che,per quanto rari, sono sempre possibili un’allergia o un’intolleranza al principio attivo o ad un’ eccipiente della compressa,ma in realtà l’unico effetto collaterale possibile è dovuto ad un iperdosaggio che può indurre,in genere dopo 30/60 minuti dall’assunzione del farmaco : tachicardia continua, agitazione e  ansia senza alcuna causa, insonnia, aumento della temperatura corporea, etc. Questi sintomi regrediscono in modo caratteristico e rapidamente non appena si sospende o si riduce il dosaggio del farmaco.Eventualità di questo genere avvengono molto raramente,poiché siamo soliti dare dosaggi di tiroide secca molto bassi.Altri sintomi che il paziente dovesse notare non sono dovuti alla nuova terapia prescritta,ma ad altre cause, che andrebbero quindi comunque trovate per attuare una terapia efficace in grado di rimuoverle.

Ho fatto oggi la prima seduta con mesoterapia e carbossiterapia : mi sento le gambe  pesanti. E’ normale? Che devo fare?

E’ possibile che ,subito dopo le prime sedute di mesoterapia,ma soprattutto di carbossiterapia,si sentano le gambe pesanti.In genere i Pazienti sono concordi nel riferire che dalla 3° seduta in poi,si cominciano ad evvertire gli effetti delle due terapie combinate e si sentono le gambe più sgonfie e più leggere. Per accentuare questi effetti positivi è opportuno non dimenticare di attuare il drenaggio,cioè di bere le gocce prescritte nel litro e mezzo d’acqua nel corso della giornata.

Ho fatto oggi una seduta di bio-rivitalizzazione del viso ….una fiala di acido ialuronico.Non ricordo se stasera posso truccarmi,fare un massaggio al viso od una lampada abbronzante.

Quando si attua una terapia iniettiva sul viso,i punti in cui si sono fatte le iniezioni hanno bisogno di diverse ore per rimarginarsi totalmente. Quindi, per prudenza e per evitare macchie,arrossamenti o infezioni è bene evitare per almeno 4 ore sia il trucco,che un massaggio o sottoporsi ad una lampada abbronzante.